Management. Le 4 discipline dell’Esecuzione

Questo articolo è dedicato alla figura del manager e si basa sul famoso testo di management “Le 4 Discipline dell’Execution”.

Un altro strumento che merita anch’esso di essere analizzato dopo aver visto la Balanced Scorecard (puoi leggere La Balanced Scorecard: un sistema integrato per guidare la gestione aziendale)

Le 4 Discipline dell’Esecuzione rappresentano in concreto un metodo di gestione finalizzato alla realizzazione delle strategie elaborate dall’azienda.

Avere strategie chiare e direzioni ben delineate è fondamentale per l’impresa. Molto spesso, però, le organizzazioni trovano difficoltà a scaricarle sul terreno, per motivi diversi.

Questo metodo vuole dare una risposta e aiutare le aziende a muoversi lungo un percorso strutturato, che passa attraverso 4 aree di lavoro strettamente collegate fra loro e interdipendenti.

Nel dettaglio, le 4 Discipline dell’Esecuzione in cui bisogna concentrarsi sono:

  1. Focalizzarsi su pochi obiettivi importanti
  2. Lavorare sulle misure “lead”
  3. Coinvolgere le persone nel percorso
  4. Monitorare ciclicamente

1. Fissare pochi obiettivi importanti è determinante per concentrare le risorse e non disperderle su tanti fronti, con il rischio di ottenere poca efficacia e tanta inefficienza. Quando c’è un focus su posizionamenti chiari e obiettivi ben determinati è più facile ottenere risultati, essere competitivi, essere innovativi. Nelle aziende spesso si è presi dalla frenesia di mettere in pista tanti progetti. Ciò è positivo perché è indice di energia e di entusiasmo, ma può condurre a perdersi in tante azioni, anche scollegate fra loro, senza riuscire ad arrivare in fondo ai programmi veramente centrali per l’azienda.

È fondamentale fissare le priorità e concentrarsi su di esse.

2. La seconda area distingue le misure “lag” da quelle “lead”. Le prime sono misurazioni di obiettivi importanti che vengono ottenuti grazie al rispetto degli indicatori “lead”. Facciamo un esempio per chiarire il concetto. “Aumentare le vendite del 10% nel trimestre rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente” è una misura “lag” che si realizza grazie ad una serie di iniziative che vengono messe in campo. Per raggiungere questo obiettivo può essere funzionale: “Contattare 50 clienti a settimana”, “Fare una campagna di e-mail marketing ogni 15 giorni”, “Contattare 10 ex clienti ogni settimana”, “Proporre al cliente un prodotto complementare ad ogni prodotto venduto”, ecc. Questi sono tutti comportamenti “lead” che, se realizzati, conducono con probabilità all’ottenimento della misura “lag”. Per questo motivo sono anche definiti “predittivi”, mentre l’obiettivo “lag” è quello che viene “dopo”, “in ritardo”.

Questa distinzione è molto importante. Spesso ci si concentra sui grandi obiettivi, dimenticando di fissare gli indicatori che contribuiscono a raggiungerli e che aiutano comprendere il buon funzionamento o meno dei processi messi in atto.

La misurazione dei processi in ottica Uni En Iso 9001:2015 aiuta a comprendere il sistema di obiettivi e di indicatori di processo.

Un’altra caratteristica delle misure “lead” è che sono direttamente dipendenti dal comportamento delle persone. Infatti, mentre l’obiettivo finale dipende da tante variabili, ed è per questo il risultato che viene dopo, questi indicatori dipendono principalmente dagli individui che hanno un controllo diretto su di essi.

3. La terza “Disciplina” riguarda il coinvolgimento dei collaboratori. Qui entriamo nel tema delle Risorse Umane e c’è una componente di leadership. Tutti gli studi e le teorie psicologiche ci dicono che le persone sono più motivate quando sono coinvolte. Noi amiamo dare un senso al nostro lavoro, avere la percezione di essere protagonisti e di crescere professionalmente. Daniel Pink riassume molto bene questi concetti nel suo best seller “Drive”. Le persone amano anche le sfide sane e il miglioramento. Questa Disciplina ci ricorda questi aspetti e ci spinge a coinvolgere direttamente i collaboratori nella definizione del percorso da intraprendere e degli indicatori da rispettare. Ciò dà il senso della responsabilità diretta sui risultati delle prestazioni.

Al contrario, quando le cose vengono calate dall’alto, senza un perché, le persone rimangono distaccate, risultando sempre più esecutrici e meno motivate.

Sull’importanza della consapevolezza in azienda, se vuoi, puoi leggere La Consapevolezza in azienda: tra requisiti di qualità e formazione del personale

4. La quarta area prevede di monitorare ciclicamente i risultati e l’andamento del percorso per rimanere focalizzati e valutare come sta andando. È importante per tutti che vengano realizzate riunioni a intervalli brevi e regolari (anche ogni settimana). Ciò facilita la realizzazione delle attività “lead”, rafforzando contemporaneamente la coesione del gruppo che lavora su obiettivi condivisi.

Questi incontri devono essere pianificati, condotti con attenzione e focalizzati solo sul percorso.

Questa area è spesso penalizzata purtroppo dalle urgenze della quotidianità. Quando si verificano imprevisti o ci sono situazioni da risolvere è facile cadere nella tentazione di rimandare o saltare queste riunioni periodiche.

La 4 disciplina è importantissima perché è quella che mette insieme le altre.

Ricordiamo che la costanza è una caratteristica fondamentale per ottenere risultati in molti campi. Qui ci vuole la perseveranza del manager.

 

I singoli contenuti delle 4 Discipline dell’Esecuzione, seppur possano sembrare non straordinari o innovativi, non sono semplici da attuare perché richiedono impegno e continuità. Questo è ciò che li rende complessi. Sta qui buona parte delle difficoltà dello strumento.

Al contrario, la forza di questo schema è rappresentata, a mio avviso, da quattro aspetti:

  1. Focalizza l’attenzione contemporaneamente su alcune prospettive di gestione molto importanti, mettendo a disposizione dei manager uno strumento organico e strutturato che trae origine da esperienze positive vissute nelle aziende. Un vero e proprio metodo per la conduzione dell’impresa.
  2. Affronta un punto di debolezza di molte organizzazioni. Sappiamo, infatti, che a causa dalla quotidianità, a volte nelle imprese ci si dimentica di alcune buone prassi che tutti conoscono ma che poi non applicano facendole scalare in secondo piano. Avendo, invece, un sistema operativo integrato su cui lavorare, è più semplice rimanere focalizzati e agire con consapevolezza per raggiungere gli obiettivi di più ampio respiro.
  3. Oltre ad essere operativo, questo schema aiuta a sviluppare una cultura orientata al compito e ad alimentare lo spirito di gruppo.
  4. Facilita la realizzazione di un percorso flessibile basato sulle misure “lead”. Un percorso non ingessato, in grado di monitorare l’andamento e gestire i cambiamenti in tempo reale.
Roberto Malavolta
Laureato in Economia e Commercio, da sempre appassionato del mondo dell’impresa, è consulente aziendale e formatore nei processi di Marketing e Organizzazione dal 1992. Ha maturato una lunga esperienza collaborando con molte imprese di diverse dimensioni e appartenenti a vari settori di attività. Affianca gli imprenditori e i responsabili aziendali nell’affrontare i temi legati allo sviluppo sul mercato e all’orientamento al cliente, alla ottimizzazione organizzativa e al miglioramento della professionalità dei collaboratori.