La stampa 3D e la nuova rivoluzione

Dopo la rivoluzione industriale e la rivoluzione digitale ci apprestiamo a vivere un altro momento storico per l’impatto che ci sarà sul nostro modo di vivere e di lavorare.

La rivoluzione industriale ha ampliato la produzione di beni fisici, ha dato il via alla standardizzazione e alla produzione di massa, ha ridotto la fisicità del lavoro e aumentato gli abitanti in città.
La rivoluzione digitale, con i computer non solo nelle aziende ma presenti in ogni casa e con i software a disposizione di tutti, ha permesso alle persone di liberare la propria creatività e di poter sperimentare cose completamente nuove, dando l’opportunità  di scaricare sul terreno ciò che si aveva in mente.

Ora siamo in una nuova fase, stiamo andando oltre.
Secondo Chris Anderson, questa terza rivoluzione associa le prime due: la produzione digitale anche per beni fisici.
Protagonista di questa fase è la stampa 3D, con la sua capacità  di aumentare notevolmente la personalizzazione dei prodotti.
Questa tecnologia viene oramai utilizzata in tanti ambiti e porterà a stravolgere procedure di progettazione, di sviluppo, di produzione, metodi di lavoro in genere, impattando sulla nostra vita di tutti i giorni.

La stampante 3D può essere utilizzata in tutti i settori, da quello classico dell’industria alla medicina.
A questo proposito, pensiamo ad esempio alla progettazione e stampa dei pezzi di ricambio del nostro corpo (arterie, cuore, protesi, tessuti, ecc.). Sembra incredibile ma tutto ciò è possibile.

Consideriamo la produzione della vena.

1.Al computer si progetta la vena con le caratteristiche desiderate e terminata questa fase si inviano i dati alla stampante.

2.La macchina sovrappone strati di un inchiostro molto speciale, costituito da cellule, che escono da una cartuccia, e strati di un particolare gel, contenuto in un serbatoio, che favorisce la moltiplicazione cellulare.

3.Le cellule proliferano dando corpo alla struttura tridimensionale come progettata al computer.

4.La vena è così stampata e pronta per essere usata.

Un altro esempio che poteva sembrare fantascienza fino a pochissimi anni fa riguarda il cibo.
Nell’edizione del 2014 dell’International CES di Las Vegas sono state presentate stampanti in grado di produrre cibo sulla base di quanto desiderato in maniera specifica dall’utilizzatore. Ovviamente non tutti i piatti possibili ed immaginabili ma molti dei più comuni, con la possibilità  di personalizzare ingredienti e forme.

La Barilla ad esempio ha realizzato in partnership con un’azienda olandese una stampante 3D che può essere utilizzata nei ristoranti o a casa, con cui sarà  possibile produrre pasta personalizzata variando a piacimento le dosi degli ingredienti, aggiungendo più carboidrati o più omega 3 in base alle necessità del consumatore.
Alcuni ristoranti di Eindhoven sono già in possesso di queste macchine in via sperimentale.

Oggi è possibile quindi progettare a casa la pasta a forma di cuore, copiare il file nella chiavetta usb, andare al ristorante e farsela stampare (e cucinare ovviamente) facendo una bella sorpresa e un figurone con il/la proprio/a compagno/a.
Sicuramente si è (per non molto) fuori dagli schemi.

Ognuno potrà stampare qualsiasi oggetto di uso comune.

Potremmo progettare il prodotto in casa e poi rivolgerci alla rete per chiedere suggerimenti per migliorarlo e per trovare, in qualche angolo del mondo, chi può produrlo ai prezzi più competitivi assicurando la qualità stabilita.

La stampante 3D aiuta l’innovazione dal basso.
Il Web ci insegna che i non professionisti possono fare le cose meglio dei professionisti. Si è abbassata la barriera all’ingresso e si è allargata la base degli innovatori potenziali che possono ottenere successo grazie all’arma della creatività. Questa nuova tecnologia favorisce l’auto progettazione e l’incontro con chi produce.
Si sviluppano e si rafforzano i makers.

Un impatto ci sarà anche nel mondo del lavoro, perché questa tecnologia creerà nuove figure professionali per le nuove competenze di cui ci sarà bisogno.

La stampa 3D accelera ed enfatizza quindi il processo di personalizzazione dei prodotti. Potremmo parlare di personalizzazione di massa .
Questo ci induce a sottolineare un aspetto molto importante: l’impatto sarà tanto più ampio e più profondo quanto più si sarà in grado di conoscere i dati personali per trasformarli in oggetti unici.
E la raccolta ed elaborazione dei dati è parte fondamentale di questa rivoluzione.

Tanto maggiore sarà la conoscenza degli utilizzatori, tanto più sarà possibile la personalizzazione.
Così, ad esempio, grazie alla tecnologia che raccoglie i dati relativi ai chilometri che percorro giornalmente, il mio stile di corsa, il movimento delle mie gambe e la distribuzione del peso sui piedi posso stampare una scarpa che sia ancora più personalizzata di quanto non possa essere con dati meno analitici.

Stampa 3D, sistemi di raccolta ed elaborazione di dati, Personalizzazione di massa. Siete pronti per questa nuova rivoluzione?

Roberto Malavolta
Laureato in Economia e Commercio, da sempre appassionato del mondo dell’impresa, è consulente aziendale e formatore nei processi di Marketing e Organizzazione dal 1992. Ha maturato una lunga esperienza collaborando con molte imprese di diverse dimensioni e appartenenti a vari settori di attività. Affianca gli imprenditori e i responsabili aziendali nell’affrontare i temi legati allo sviluppo sul mercato e all’orientamento al cliente, alla ottimizzazione organizzativa e al miglioramento della professionalità dei collaboratori.