Consigli per il manager… Mangiare bene per decidere meglio

Deborah Di Agostino è Biologa Nutrizionista e aiuta le persone a migliorare il proprio stile di vita attraverso piani alimentari personalizzati.

Dopo aver affrontato il tema di come una corretta alimentazione aiuti a lavorare meglio (leggi l’intervista Come una corretta alimentazione aiuta a lavorare meglio), in questo secondo appuntamento focalizziamo l’attenzione sulla dieta del manager.

L’obiettivo è quello di fornire degli spunti pratici e dei suggerimenti a coloro che per il tipo di lavoro svolto affrontano impegni importanti che richiedono un forte carico sia fisico che psicologico, molte ore di lavoro e anche frequenti spostamenti sul territorio.

1. Grazie Deborah per la tua disponibilità a questo secondo incontro. Nel precedente abbiamo parlato in maniera ampia di come sia importante l’alimentazione per la propria vita, lavorativa e non. Hai dato molti suggerimenti che sono stati apprezzati da chi ha avuto modo di leggerci.
Come avevamo promesso, oggi proseguiamo il percorso affrontando la situazione di chi fa un lavoro molto impegnativo e che tendenzialmente non ha orari regolari.
Con la prima domanda vorrei andare subito al dunque e quindi ti chiedo: quali sono le esigenze nutrizionali specifiche di chi fa questo tipo di lavoro e ha uno stile di vita non molto regolare?

Le esigenze nutrizionali sono sempre personalizzate, vanno valutate quindi considerando le caratteristiche fisiche e fisiologiche del soggetto, eventuali situazioni patologiche, i gusti e lo stile di vita (impegni lavorativi ed extra).

Lo stile alimentare del manager, se così si può dire, dovrebbe mirare a garantire la completezza nutrizionale per poter favorire la prestazione intellettiva, il livello di attenzione, la concentrazione e l’umore.

Questo potrebbe attuarsi attraverso alcuni consigli generici, che potrebbero valere in senso lato ma che vanno contestualizzati sulle esigenze personali:

  • Fare una buona colazione (dico questo perché ancora sono molti quelli che a causa dei tempi ristretti spesso saltano questo pasto o si limitano ad un caffè).
  • Fare dei pasti completi che assicurino un adeguato apporto di proteine, carboidrati e grassi, ma anche piuttosto semplici, che non appesantiscano l’organismo, visto che spesso e volentieri il tempo stesso per mangiare è piuttosto ridotto (non appesantire il processo digestivo per evitare la sonnolenza dopo pasto). Quindi oltre a garantire quelli che conosciamo come macronutrienti (carboidrati, grassi e proteine), l‘alimentazione deve apportare anche vitamine, minerali, antiossidanti e fibra. Sostanze di cui il nostro organismo ha bisogno per svolgere le sue funzioni e contrastare lo stress.
  • Fare degli spuntini, rapidi e frugali ma nutrienti (frutta fresca, frutta secca, un pezzettino di parmigiano…. in base al tempo). È un’abitudine importante, se non necessaria, quella di ritagliarsi dello spazio per il proprio benessere (e qui rientra sempre il discorso dell’attività fisica – il manager di oggi non può avere una prestazione ottimale se oltre a curare l’alimentazione non dedica del tempo per qualsiasi forma di movimento).
  • Variare la scelta degli alimenti, sia se i pasti si effettuano in casa sia che siano a mensa o in un ristorante, è una buona abitudine per apportare all’organismo le sostanze di cui ha bisogno.
  • Una buona idratazione va sempre tenuta in considerazione (avere una borraccia termica o una bottiglietta d’acqua a disposizione non è poi così difficile oggigiorno).

2. Sono consigli importantissimi, che possono sembrare scontati ma non lo sono affatto. Penso tu abbia fatto bene a sottolineare che a volte non mettiamo in pratica neanche i comportamenti più elementari.
In alcune occasioni, però ci sono delle difficoltà oggettive, determinate da problemi pratici per chi non è sempre a casa, alla stessa ora e non può organizzarsi al meglio. Come è possibile superarli?
Puoi darci qualche suggerimento?

Oggi molte mense e ristoranti hanno un’attenzione maggiore alla qualità nutrizionale ed è più facile trovare soluzioni equilibrate e nello stesso tempo gradevoli e complete. Pensiamo per esempio al POKE, piatto hawaiano che nasce come una combinazione di riso, pesce e vegetali e che negli ultimi anni si è diffuso nel nostro paese e si è sviluppato in molte proposte. Si tratta di una combinazione di un alimento proteico (carne, pesce, uova) abbinato a una fonte di carboidrati (riso, farro, quinoa) e vegetali (verdura, ortaggi e frutta). A volte anche un panino o un’insalatona possono rappresentare soluzioni rapide purché ci sia l’attenzione a rendere il pasto il più completo possibile (insalata di legumi/frittata e verdura/asiago e insalata/parmigiano e verdure grigliate…).

Non è semplice dare dei consigli generici perché esiste molta varietà nelle tipologie di impegni, nella giornata lavorativa e anche negli spostamenti, quotidiani o settimanali. Sicuramente, è importante cercare di avere una regolarità nei pasti, sia negli orari che nella scelta degli alimenti, per ciò che è possibile.

Un consiglio che vale per tutti può essere quello di evitare il tipico cibo spazzatura (junk food), hamburger, patatine, snack, bibite zuccherate e fritti vari che rispondono all’esigenza dei tempi ristretti, ma che rischiano di apportare calorie vuote. In poche parole forniscono un’elevata densità calorica ma non i nutrienti necessari all’organismo.

E il manager deve essere efficiente e non può permettersi questo tipo di alimentazione, soprattutto in modo ripetuto. Se ciò diventa la regola, può interferire con le prestazioni.

3. Capisco sia difficile individuare un comportamento alimentare che valga per tutti gli stili di vita che i manager con tanti impegni diversi  hanno. Nel tuo caso specifico, puoi condividere con noi qualche tua esperienza che possa essere utile a chi ci legge? E dirci quali benefici ha ottenuto chi ha chiesto la tua consulenza.

Seguo persone che pur con i loro impegni riescono ad avere una regolarità negli orari dei pasti, c’è chi riesce a fare alcuni pasti in casa e gli altri tra ristoranti o mense (alcuni hanno chi gli prepara il pasto da portare o da consumare al momento). C’è anche chi è soggetto ad una maggiore varietà nel senso che oggi si trova in un posto e domani all’altro capo del mondo. Quello che è fondamentale, dal mio punto di vista, è proprio il percorso di educazione alimentare perché aiuta la persona a capire come trovare il suo equilibrio e come gestirsi.

I benefici maggiori che mi vengono riferiti nel seguire i consigli, riguardano principalmente un minor senso di pesantezza dopo il pasto e di conseguenza una migliore lucidità e capacità di concentrazione, in generale un senso di benessere fisico e mentale.

Alcuni mi scrivono quando devono scegliere un pasto al ristorante, cerco di essere molto disponibile in questi ambiti perché non è sempre semplice di fronte all’offerta capire la cosa più adatta in funzione del tempo e degli impegni.

4. Mi stai dicendo che i tuoi clienti ti chiamano quando sono fuori per un suggerimento al momento su cosa è preferibile mangiare?

Sì e do questo supporto molto volentieri. Alcuni mi chiamano o mi scrivono su Whatsapp e io do le indicazioni più adatte. Soprattutto all’estero questa esigenza di avere dei suggerimenti si fa sentire ancora di più.

5. Capisco perfettamente. Nella precedente intervista avevi sottolineato come sia fondamentale l’educazione alimentare e il primo incontro con il cliente per personalizzare il percorso. Immagino che per il manager, che ha la complicazione degli orari e dei trasferimenti, lo sia ancora di più.

Il primo incontro è un momento molto importante perché durante le domande e la chiacchierata emergono le caratteristiche della persona, le sue esigenze, i suoi obiettivi, lo stile di vita, tutte informazioni indispensabili per poter delineare delle indicazioni personalizzate e capire come poterlo aiutare a trovare un equilibrio tra le abitudini alimentari e i propri impegni.

6. In conclusione Deborah, avverti negli ultimi anni una maggiore attenzione verso lo stile alimentare da seguire? Cioè i manager sono più attenti a ricercare quel corretto equilibrio alimentare in funzione delle prestazioni lavorative richieste?

Decisamente. C’è una maggiore sensibilizzazione in questo senso e quindi c’è una maggiore richiesta.

Il dopo covid ha evidenziato tante problematiche legate all’alimentazione e alla sedentarietà e le persone lo hanno vissuto sulla propria pelle. Oggi c’è una forte consapevolezza su questo punto. E questo vale anche per il manager che ha ripreso a spostarsi frequentemente.

Ci si è resi conto che le vecchie abitudini non sono più adatte per riprendere il ritmo adeguato. C’è l’esigenza di fare riferimento a figure professionali specifiche come la mia.

Qui ricordo anche l’importanza dell’approccio multidisciplinare di cui abbiamo parlato nella precedente intervista, in cui io credo molto.

Grazie mille Deborah dei tuoi preziosi spunti.

Ho capito innanzitutto che non esiste “la dieta del manager” generale, come spesso si sente dire. Al contrario, il percorso va personalizzato in base alla singola persona e alle sue caratteristiche.

Esistono comunque dei suggerimenti importanti che possono essere presi come spunto per approcciare in modo corretto l’alimentazione. Soprattutto quando tendenzialmente gli orari non sono regolari o si è spesso fuori ed è richiesto un alto impegno sia fisico che psicologico.

La cultura dell’alimentazione deve essere alla base. Su questa poi si costruiscono piani personali per garantire prestazioni lavorative coerenti con quanto richiede il ruolo ricoperto e le responsabilità che ne conseguono.

Con queste due interviste ci hai spiegato benissimo anche l’importanza di un corretto stile di vita per il benessere personale e non solo lavorativo.

Grazie a te Roberto, è stato un piacere affrontare questo argomento. Del resto la tua curiosità per il mio lavoro è per me molto stimolante!

Per chi volesse approfondire ricordo volentieri la tua pagina facebook https://www.facebook.com/deborahdiagostinonutrizionista e i tuoi riferimenti: 3497579500 – deborahdiagostino@libero.itPrisma centro clinico C.so G. Mazzini, 279 –San Benedetto T.

Roberto Malavolta
Laureato in Economia e Commercio, da sempre appassionato del mondo dell’impresa, è consulente aziendale e formatore nei processi di Marketing e Organizzazione dal 1992. Ha maturato una lunga esperienza collaborando con molte imprese di diverse dimensioni e appartenenti a vari settori di attività. Affianca gli imprenditori e i responsabili aziendali nell’affrontare i temi legati allo sviluppo sul mercato e all’orientamento al cliente, alla ottimizzazione organizzativa e al miglioramento della professionalità dei collaboratori.